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Piattaforma d’inchieste militanti

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Il testo di presentazione di Plateforme d’Enquêtes Militantes

Durante il movimento contro la “Loi Travail e il suo mondo” ci siamo mobilitat* in gran numero per opporci a questa riforma e a ciò che essa rappresenta. Studenti/esse e lavoratori/trici, disoccupat* e precari/e abbiamo proseguito l’agitazione e moltiplicato gli scambi anche dopo la sua approvazione, a partire dal settembre 2016. A tal proposito, diversi spazi d’autoformazione di medio e lungo termine hanno contribuito a dare forma a un bisogno condiviso di strumenti critici. Ci pare ora necessario articolarli tra di loro al fine di intervenire direttamente nella congiuntura presente. La piattaforma che lanciamo è alimentata da tali esigenze e ambisce a dar loro corpo, ponendosi l’obiettivo di accelerare e intensificare la produzione teorica e politica. L’intenzione è di situarsi tra la linea di condotta e l’elaborazione intellettuale, laddove le proposte teoriche sfociano sull’azione e la prassi produce discorso. Intendiamo sviluppare questa dinamica nelle cinque direzioni seguenti.

1. Inchieste e interventi:

Non delle semplici inchieste sociologiche, né delle mere inchieste giornalistiche; ma delle inchieste militanti, che mirano esplicitamente a produrre un sapere di parte, a impegnarsi attivamente nelle lotte sociali e politiche. Una volta svanita la fase d’ebollizione della mobilitazione contro la Loi Travail, l’importanza dell’inchiesta è stata sottolinea a più riprese e da vari soggetti, come strumento per andare oltre le più strette cerchie militanti. Scambio “a caldo” in situazioni conflittuali (manifestazioni, scioperi, azioni, ecc.) o impegno nel quotidiano, l’inchiesta s’inscrive nella realtà sociale da cui emergono i comportamenti politici. Essa si caratterizza come uno stile di militanza volto a produrre delle conseguenze effettive: tessere legami, co-elaborare traiettorie di mobilitazione, accentuarne la capacità offensiva. L’inchiesta costituisce un momento in cui la presa di parola, l’aggiornamento di un sapere, la costruzione di un punto di vista sostengono e connettono le resistenze, favorendo la messa in comune delle pratiche di lotta in cui si affrontano non soltanto lo sfruttamento e la precarizzazione, ma anche il dominio di genere e l’oppressione di razza, le violenze di Stato, lo spossessamento territoriale e ambientale. L’inchiesta, in questo senso, ambisce a produrre sapere e a favorire le forme d’antagonismo.

2. Prospettive transnazionali:

La crisi sistemica che attraversa il capitalismo è non solamente strutturale e permanente, ma anche globale. Annunciata negli Stati Uniti dal 2007, rapidamente propagatasi in Europa, ha in seguito contaminato l’Asia per installarsi infine ai quattro angoli del mondo. Allo stesso modo, il ciclo di lotte che si contrappone alla crisi è di un’ampiezza inedita: planetario e radicale, diffuso e intermittente. Dalle coste mediterranee fino a quelle transatlantiche, dai centri di produzione di beni e saperi fino alle reti logistiche e alle metropoli, i rapporti di sfruttamento e di oppressione capitalistici sono ormai fronteggiati da una pluralità di soggettività in rivolta. Dopo l’esaurimento del movimento operaio tradizionale e dei movimenti anticoloniali, le forme di auto-organizzazione si rinnovano a livello globale, reinventando lotte e capacità critica. Trasmettere tali conflitti, apprendere da loro e sostenerli risultano dunque delle sfide prioritarie.

3. Materiali critici:

È ugualmente cruciale elaborare testi che si focalizzano sulle trasformazioni del mondo contemporaneo e sugli strumenti che conducono a comprenderle e a piegarle a favore delle lotte. Dalla critica delle nuove forme del lavoro all’analisi delle esperienze di mobilitazione, passando per la disamina delle configurazioni di potere, gli interventi di questa sezione costituiscono dei materiali per leggere la fase e contribuire ai dibattiti interni ai movimenti sociali.

4. Storie e memorie:

Se la nostra eredità non è determinata da nessun testamento, rimane ciononostante importante conoscerla. Le lotte, come la repressione, hanno un passato che pesa sul loro presente in modo troppo spesso inconsapevole. Gli stessi errori si ripetono, le stesse vittorie avvengono senza che si sappia come sfruttarle. Non solo siamo privati dei mezzi per veicolare le nostre storie, ma anche degli strumenti per ricostruirle, e vi sono ancora troppi pochi spazi che fanno eccezione a tale regola. Riappropriarsi e diffondere le memorie delle differenti lotte e delle esperienze teoriche che le hanno accompagnate costituisce dunque una tappa decisiva nell’elaborazione delle conoscenze necessarie per definire un piano d’azione comune.

5. Galleria:

Uno spazio consacrato alle anticipazioni e alle recensioni di opere (saggi, romanzi, film, pièces, performances) attuali o passate che possono animare le riflessioni necessarie a capire il mondo all’interno del quale siamo costrett* a pensare ed agire.

 

Questa piattaforma, gestita tramite una mailing list, è aperta a proposte di testi che rientrano in uno o più delle cinque sezioni.