Stampa

La nazionale della libertà

on .

Recensione di Euzkadi scritta da Liucs

Ci sono storie che hanno il dovere di essere narrate e una di queste è quella che Edoardo Molinelli ha messo per iscritto regalandoci le gesta di una nazionale, di una squadra antifascista: Euzkadi. La nazionale della libertà (Red Star Press, 2016). Una selezione pensata e nata in uno dei periodi storici più bui del secolo scorso ma rimanendo, nonostante tutto, uno dei più importanti che ha visto il nascere e crescere delle lotte contro il dilagare dei fascismi. Una squadra di giocatori baschi che decidono di partire per una tournée con il solo scopo di reperire fondi per il popolo basco stremato dalla guerra civile ma anche per esportare nel mondo la lotta, la resistenza che il popolo basco e spagnolo stavano facendo contro l'esercito reazionario di Franco a difesa della repubblica.

Un viaggio che si rivelerà più lungo e duraturo del previsto, dimostrando non solo sul campo come il calcio non è solo il gioco più bello del mondo (a mio parere), ma anche uno strumento di lotta e di resistenza. Un viaggio che si rivelerà lungo si diceva, pieno di insidie (la Fifa che più e più volte prova a mettere i bastoni tra le ruote alla selezione), di dolori (le notizie del bombardamento di Guernica, il tradimento di alcuni di loro o la notizia della sconfitta della guerra civile), ma anche di gioie (la calda accoglienza nell’Unione Sovietica di Stalin o in Messico). Un viaggio che alla fine creerà un gruppo importante e reso epico (anche se non riconosciuto subito) dalle gesta di questi uomini e calciatori in giro per il mondo.

Attenzione, non aspettatevi un libro o saggio politico sui Paesi Baschi perché la sua particolarità e bellezza è proprio l’accurato lavoro che l'autore ha fatto nella ricerca dei fatti, dei particolari, dai dati, delle statistiche, delle singole storie dei protagonisti e della squadra; una ricerca che permette in qualsiasi istante di non perdere il filo della narrazione e nello specifico approfondire ogni particolare nell’intensa parte finale del libro.

L’aspetto politico di questo libro sta nel suo titolo e nella decisione di narrare le gesta di una squadra antifascista. La scelta di questi uomini di schierarsi da una parte, quella contro i regimi fascisti, usando come mezzo di lotta quello che sapevano usare meglio: il calcio.

Calcio usato come strumento di lotta dove già in quel periodo era visto come un buono strumento di propaganda da parte dei regimi fascisti (il caso italiano è uno dei più eclatanti, con due mondiali e un’olimpiade vinti durante il periodo fascista e quasi tutti gli stadi che rimandavano a un personaggio o a qualcosa del fascismo). Parallelamente alla vittoria di Franco sulla repubblica, Euzkadi cresceva di popolarità nel mondo trovandosi la stessa FIFA contro (su spinta del riconosciuto stato franchista spagnolo), nel chiaro tentativo di mettere i bastoni tra le ruote alla selezione per annullare l’effetto di Euzkadi nel Mondo.

Tirando le somme, è un libro che gli appassionati di calcio devono avere, un libro che gli amanti dei Paesi Baschi e delle sue storie devono possedere. Un libro che anche nel periodo storico che stiamo attraversando ci fa capire che i fascismi si possono combattere con ogni mezzo, non importa quale esso sia, ma attraverso una scelta di parte si possono impedire derive pericolose.