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J’Accuse… ! Lettera collettiva scritta per tutti e per nessuno

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di EFFIMERA

Il 12 dicembre 2014 (in ritardo rispetto all’anno precedente) si è tenuta presso l’Università di Bologna la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015 della SPISA, la Scuola di Specializzazione per funzionari della Pubblica Amministrazione. L’ingresso era annunciato come libero (cfr. in <magazine.unibo.it>). Ma la polizia, senza alcuna preventiva comunicazione, ha bloccato l’ingresso a chi si riteneva potesse dissentire secondo un proprio giudizio discrezionale e insindacabile. Ed ha imposto l’ordine con la forza. In nessun paese europeo i gendarmi hanno la facoltà di impedire l’ingresso in aula universitaria degli studenti e dei visitatori, in Italia è avvenuto con il supino assenso di un Ministro e di un Rettore.

Di conseguenza vi è stato qualche tafferuglio. Poi una funzionaria (priva di poteri formali o quanto meno senza depositare l’accredito) ha presentato una denunzia contro i manifestanti. L’ufficio inquirente (nella persona del sostituto procuratore dottor Antonio Gustapane, detto Antonello) ha raccolto nell’immediatezza fotografie, filmati, relazioni d’ufficio. Nell’arco temporale che corre dal mese di dicembre (i fatti) al 14 maggio 2015 (gli arresti) non è stata svolta alcuna indagine, nulla di nulla, silenzio assoluto. Poi, senza una ragione comprensibile, sei mesi dopo il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia cautelare nei confronti di cinque persone, tutte incensurate (quattro poco più che ventenni); la contestazione cumulativa riguarda resistenza e violenza contro i gendarmi, il danneggiamento con vernice degli infissi, e reati connessi. Per giustificare la privazione della libertà l’ordinanza del Tribunale (emessa senza acquisire la versione degli imputati) evoca numerosi precedenti penali (confondendo i carichi pendenti con le condanne, in barba alla presunzione costituzionale di innocenza e tralasciando con disinvoltura la documentata assenza anche di carichi pendenti per parte degli arrestati), afferma (contro il vero e contro il buon senso) che la partecipazione era riservata, formula un giudizio di persistenza nell’intenzione di delinquere senza alcuna motivazione che spieghi come tale persistenza sia pacificamente da escludere nel periodo semestrale che separa i fatti contestati dagli arresti.

E’ un provvedimento grave, anzi gravissimo; è una decisione che si caratterizza per una concezione autoritaria del diritto vigente, che viola i basilari diritti della nostra Carta Costituzionale. Chiediamo l’immediata revoca e al tempo stesso

                                             accusiamo

-       il dottor Antonio Gustapane, che in qualità di inquirente ha chiesto ed ottenuto l’applicazione delle misure cautelari, di aver taciuto di essere docente a contratto presso la SPISA, circostanza questa che lo rende incompatibile con il ruolo assunto e che il GIP avrebbe potuto facilmente verificare (un simile comportamento comporta l’immediata rimozione e la sostituzione con altro magistrato, oltre a viziare il provvedimento);

-       la SPISA di avere nella relazione dei fatti descritto l’evento come manifestazione chiusa ad inviti l’inaugurazione che invece nel sito ufficiale era annunciata con ingresso libero;

-       il governo Renzi (e chi lo sostiene come male minore) di reprimere con la forza ogni forma di dissenso, e di perseguire la sistematica distruzione della pubblica istruzione, rifiutando qualsiasi confronto con studenti e lavoratori.

Chiediamo, convinti, l’immediata liberazione di Francesco Bedani, Ivan Bonnin, Parvis Jashn Tirgan, Francesca Ioannilli, Luigi Roggero, Loris Narda.