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Sangue nelle strade in Ucraina

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di BEN NEAL

In Ucraina, questa settimana, decine di persone sono state uccise come risultato del brutale assalto da parte del governo sull’opposizione a Euromaidan (la cosiddetta “Euro piazza”), o Piazza dell’Indipendenza, a Kiev. Centinaia sono i feriti, molti sono gravi.

A partire da martedì almeno 70 persone, compresi 12 membri delle forze di sicurezza, sono state uccise, e i feriti sono circa un migliaio. La polizia è riuscita a sgomberare i manifestanti dall’edificio centrale del sindacato, che veniva utilizzato come quartier generale rivoluzionario. Durante l’operazione di sgombero è stato dato alle fiamme.

Le violenze sono esplose quando la polizia antisommossa ha voluto impedire a un corteo che rivendicava la restaurazione della costituzione del 2004 di avvicinarsi alla Rada (il parlamento), e ha successivamente allontanato i manifestanti da tutte le zone che controllavano a Kiev. Ci sono allora state battaglie di grande intensità nel centro della città, e molti report hanno anche segnalato l’uso di proiettili, forse da parte della polizia e delle forze di sicurezza, o da parte dei “titushki” (sicari assoldati dal governo), e sicuramente da parte dei cecchini che sparavano sui manifestanti. La metropolitana è stata chiusa, e la polizia ha installato posti di blocco intorno alla città.

Queste morti si aggiungono alla cinque persone uccise a gennaio in seguito alle manifestazioni contro il passaggio della legislazione che metteva fuorilegge le proteste e che ha concesso poteri dittatoriali allo Stato, in particolare in relazione al rapporto del governo con l’opposizione. Entrambi i momenti di escalation violenta della lotta sono arrivati dopo periodi di relativa calma.

Mentre scrivo, gli attivisti dell’opposizione hanno riguadagnato controllo di Piazza Indipendenza a Kiev. Alcuni report hanno anche segnalato che migliaia di persone hanno bloccato la strada per l’aeroporto poiché circolavano voci secondo cui alcuni politici avrebbero tentato di abbandonare il paese e che circa 50 membri delle forze di sicurezza erano stati imprigionati dagli attivisti. Praticamente, il governo non controlla più l’ovest del paese, compresa la città di Lvov, e in questi luoghi la polizia e altre forze di sicurezza semplicemente non risponderanno più al governo. Ci sono state dinamiche di guerriglia urbana persino in alcune città dell’est, tra cui Kharkov, dove si parla il russo e dove il sostegno a Yanukovich è tradizionalmente superiore rispetto al resto del paese.

Quello che sta succedendo in Ucraina è chiaramente qualcosa di più che un semplice movimento di protesta. Dal primo giorno la protesta ha infatti avuto un carattere insurrezionale: i palazzi del governo sono stati conquistati e utilizzati come centri organizzativi, sono state costruite imponenti barricate presidiate da gruppi organizzati e disciplinati di combattenti. Persone di tutti i tipi e di tutte le età si stanno aggregando alla protesta, non solo nel combattere i brutali Berkut (la polizia antisommossa) e le altre forze dell’ordine, ma procurando cibo, provvedendo al primo soccorso, rifornendo copertoni e altro materiale per le barricate, preparando molotov.

Una persona che ha recentemente visitato Kiev mi ha descritto l’atmosfera nelle principali zone controllate dall’opposizione in un modo che mi ha vagamente ricordato la Barcellona rivoluzionaria descritta da Orwell. Lo Stato è completamente assente, eppure le persone si sono organizzate e le cose funzionano.

Tuttavia è bene non esagerare. Fino a questa settimana, escluse la piazza centrale e i suoi dintorni, la vita a Kiev pareva svolgersi normalmente. Eppure simili dinamiche si stanno verificando in città sparse per tutto il paese, soprattutto nella parte ovest, dove si parla ucraino, e dove il processo rivoluzionario è più forte.

La rivoluzione è prevalentemente condotta dal basso. È vero che i principali leader dell’opposizione sono liberali che sostengono politiche economiche di matrice neoliberista, ma le persone non si fidano, e in svariate occasioni hanno impedito, grazie alla pressione esercitata dalla piazza, che questi stipulassero accordi con Yanukovich.

Più preoccupante, invece, è il ruolo, visibile e innegabile, dell’estrema destra dentro il movimento, sia essa rappresentata dal Partito Svoboda (Libertà) che dispone di un ampio numero di seggi in parlamento, o dal Settore di Destra, che è stato protagonista degli scontri con la polizia. Nello specifico, è stato il Settore di Destra a dare avvio agli scontri di piazza, ma anche a trasformare la lotta in un’insurrezione. Da molti vengono percepiti come la parte più coraggiosa e audace del movimento, a differenza dei leader liberali più mainstream, di cui si teme la volontà di compromesso con Yanukovich.

“È una rivoluzione”. Questa è l’opinione di Ilya Matveev, un attivista e comunista di San Pietroburgo. “Sì, l'estrema destra è forte, ma non si tratta di un ‘coup fascista’. È molto importante evitare di dipingere questa rivoluzione come una sollevazione di destra. Ciò significherebbe fare l’eco alla propaganda di Putin”. Il governo di Yanukovich, e i suoi finanziatori al Cremlino, stanno cercando di far concentrare l’attenzione sul Settore di Destra con l’obiettivo di screditare la rivoluzione. La destra certamente rappresenta una parte consistente di questo movimento, che è generalmente dominato da una sorta di retorica e di simbolismo nazionalista. Tuttavia, nemmeno si può dire che rappresenti la totalità del movimento.

Chiaramente questa è una sollevazione popolare di massa, e i sondaggi d’opinione ci dicono che circa il 50% della popolazione sostiene l’Euromaidan. Un gran numero di persone comuni sono attivamente coinvolte nel movimento, e sebbene il catalizzatore sia stato il desiderio per più integrazione con l’Unione Europea, le motivazioni della maggioranza dei manifestanti hanno a che fare con la rabbia contro la corruzione e la natura repressiva delle elite politiche ed economiche del paese.

E in tutto ciò dov’è la sinistra? In Ucraina la sinistra è piccola e debole. Il Partito Comunista è grande, ma è essenzialmente un leale oppositore del governo, e ha scelto di opporsi a Euromaidan. La sinistra radicale è molto piccola e quindi ha sinora avuto uno scarso impatto sul processo. Ha inoltre patito una scissione: una delle principali organizzazioni, Borotba, si è infatti completamente opposta al movimento. La piccola Sinistra di Opposizione, invece, ha partecipato alle proteste, principalmente servendo come volontari negli ospedali. Un gruppo di 100 anarchici ha tentato di formare una brigata di difesa anarchica a Maidan, ma membri del Settore di Destra ne hanno impedito la realizzazione. Ma c’è di più, bisogna ricordare che l’Ucraina ha vissuto un’esperienza traumatica sotto l’Unione Sovietica, specialmente ai tempi di Stalin, ed è per questo che molti ucraini sono comprensibilmente sospettosi di qualsiasi legame di natura comunista.

Tuttavia, la sera prima della mattanza ordinata da Yanukovich, c’è stato un incontro aperto nel quartier generale di Euromaidan dove hanno partecipato compagni ucraini i quali non hanno esitato ad avanzare proposte radicali, come per esempio quella di impedire agli oligarchi di ricoprire cariche pubbliche. Molte persone non politicizzate presenti in sala hanno reagito presentando proposte ancor più radicali, per esempio proponendo di privare completamente gli oligarchi e i milionari di qualsiasi diritto politico. A gennaio l’Opposizioni di Sinistra aveva redatto un programma in dieci punti per il cambiamento sociale, che ora viene persino preso in considerazione e discusso nelle pubblicazioni liberali e di destra. Simili rivendicazioni potrebbero rendere il movimento più attrattivo per le persone nell’est del paese, dove sinora la rivoluzione non ha avuto la stessa forza, e inoltre potrebbero contribuire a svelare come la logica della situazione vada ben oltre le rivendicazioni nazionaliste e borghesi della leadership dell’opposizione.

È davvero troppo presto per dire come questa situazione si svilupperà, ma per ora sembra che il movimento d’opposizione sia forte, fiducioso e determinato a combattere un governo brutale e corrotto, ma al contempo disperato. È una situazione molto pericolosa: l’estrema destra ricopre un ruolo prominente nel movimento; constatiamo l’aperto, ma anche il non visibile, coinvolgimento degli Stati Uniti, dei paesi europei e della Russia, e la paura di una possibile guerra civile tra l’est e l’ovest del paese. La popolazione ucraina merita la nostra piena solidarietà.

 

* Pubblicato su Revolutionary Socialism. Traduzione di Ivan Bonnin (@ivnbkn).